Informazioni sull'opera:
Regia di Aldo Tarabella
La Bohème rappresenta con infinita freschezza tutti i sentimenti di quella felice stagione della nostra libertà irresponsabile, chiamata giovinezza: amore e amicizia, leggerezza d’animo e… di tasche, spensieratezza, goliardia, condizione di semi-immortalità.
L’opera di Puccini attraversa il tempo con intatta vitalità e giunge a noi, trasportando quei valori universali che spesso hanno stimolato in teatro anche ambientazioni scenografiche e d’epoca diverse da quelli originali.
Così, per le rappresentazioni di Lucca del 2006, scelsi il secondo dopoguerra a Parigi, intorno al 1948, quando nel quartiere di Saint Germain le soffitte e i tetti ripresero a pulsare riportando lassù, vicino ai cieli grigi, intellettuali, artisti, poeti, scrittori… È la Parigi delle soffitte, degli anfratti, dei cieli. Sui tetti lassù, come in un villaggio tra le nuvole, i giovani condividono tutto: il freddo, la fame, l’amore e l’amicizia. Questa condizione non poteva creare che rapporti di straordinaria frenesia di vivere la vita e di profonde passioni.
La Bohème è il titolo pucciniano che ho rappresentato di più e che forse più mi rappresenta… Certamente il portare in scena giovani personaggi con altrettanto giovani interpreti mi è risultato sempre molto naturale e stimolante e se sono atteso al Japan Opera Festival nel maggio 2022 con una nuova Bohème, mi piace ricordare con alcune foto l’ultima, messa in scena negli Stati Uniti a Charlotte, nel North Carolina.