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L’Isola dei Pappagalli

Con Bonaventura prigioniero degli antropofagi
Informazioni sull'opera:

Regia di Aldo Tarabella

Con il Signor Bonaventura è iniziata, negli anni ‘80, la mia “avventura” di compositore per il teatro musicale.
È stato un colpo di fulmine, trasformatosi nel tempo in vera e propria passione e come dicono benevolmente dalla famiglia Tofano, in particolare dal figlio Gilberto, mi sono “diplomato in Bonaventura”!

Non nascondo la mia personale soddisfazione, spero di meritarmi tale onorificenza anche in questa nuova avventura dentro l’Isola dei Pappagalli, in qualità di conductor, dunque da compositore per Bonaventura, a regista.

Proprio a causa di questa personale versatilità, la mia attenzione si è rivolta verso la commedia musicale dove si incontrarono Sergio Tofano e il giovane Nino Rota, per la parte musicale. Due grandi firme, unite da spirito sottile ed ironico, forniti entrambi di uno straordinario senso di leggerezza nel lavorare su un contesto drammaturgico sempre in pieno clima surreale.

Il testo di Sto, non esente al contesto futurista del periodo, è una straordinaria palestra per chi vuole esercitarsi in versi arguti e tuffarsi in esercizi pirotecnici. Nel divertimento della rima poi, tali versi invitano di continuo ad esser musicati.

In una analisi approfondita degli spartiti originali di Rota con gli appunti delle prove, proprio nel primo allestimento che risale al 1936, siamo andati esplorando, insieme al bravissimo e straordinario concertatore Marcello Bufalini che ne sarà il Direttore, tale partitura da cui si evince il desiderio di trovare una continua alternanza tra testo, canzoni e parti strumentali. Un invito al ritmo della parola, alternata a deliziosi temi cantati sino a giungere, con nostra grande sorpresa, alla “danza selvaggia” del secondo atto, che ci ricorda quello che poi sarà molto probabilmente il tema dello “Sceicco bianco” di Fellini.

Su questo cammino abbiamo lavorato, sfruttando ogni possibilità per recuperare frasi e temi del grande Maestro, pennellandoli dove si riteneva giusto, nell’assoluto rispetto e in funzione di questa nuova edizione, con un unico o principale desiderio: presentare oggi, con rinnovato stile il nostro caro amato Signor Bonaventura alle nuove generazioni.