Skip to content

Il Barbiere di Siviglia

Progetto realizzato per EXPO Milano 2015
Informazioni sull'opera:

Scene di Leila Keifta
Regia di Aldo Tarabella

Debutto: Teatro dell’Opera Giocosa di Savona
Repliche: Teatro dell’Opera Giocosa di Savona
Teatro Comunale di Modena e recite all’aperto

L’opera rossiniana “Il Barbiere di Siviglia” risultò da subito una “cartolina Italia” straordinaria, con giovani interpreti che insieme a noi volessero crescere e sposare la filosofia del viaggio e dei continui spostamenti. La disponibilità di andare verso la figura del cantante-attore necessaria per interpretare l’opera italiana in modo “guitto”, al pari delle antiche compagnie che giravano l’Europa, diffondendo il genere dell’opera italiana.

In questo allestimento scenografico e nella mia regia, tutta la storia del Barbiere di Siviglia si svolge in piazza, nei vicoli napoletani e dove tutti sanno tutto di tutti… Così, con divertimento, abbiamo giocato, trasferendo la consueta ambientazione dell’opera da una fatiscente Siviglia, da sempre fin troppo italiana, al quartiere spagnolo napoletano e in un contesto d’epoca più vicino a noi, il dopoguerra degli anni ’50.

E’ inutile negare i riferimenti specifici a quella stupenda produzione di film italiani ambientati proprio in quell’epoca. In un quartiere popolare dove ci si arrangia, dove l’invenzione per la sopravvivenza è continua e giornaliera e ogni fatto del quartiere è sempre in piazza. Senza dimenticarci che esistono comunque le solite distinzioni sociali: Bartolo, il padrone di casa, un benestante, lo abbiamo letto come una sorta di Vittorio De Sica che da libretto corteggia la giovane pupilla Rosina, cresciuta, tra l’altro, in casa sua. È anziano, ma fascinoso e principalmente a causa dell’età sarà sconfitto dal giovine Conte, ben altolocato che, in finale, si sposerà con Rosina che certo non disdegna di accasarsi con un bel patrimonio. Rosina ci ricorderà il temperamento e il carattere della commedia italiana interpretata da Sofia Loren o Gina Lollobrigida.

Fiorello, Berta, Don Basilio, Figaro e il piccolo drappello di improvvisati soldati con divise recuperate negli armadi di casa, appartenute ai parenti che avevano militato sotto tanti eserciti quanti avevano occupato Napoli nella storia, sono l’espressione, con le loro faccende, di questo quartiere, dove si può per mestiere costruire una calunnia o divenire un barbiere di qualità. E dove ognuno deve pur vendere qualcosa per vivere e mangiare ogni giorno.

Per questo progetto ringrazio sentitamente la scenografa e costumista Leila Keifta che con profonda dedizione si è tuffata in questa idea di allestimento che parla di Italia e della nostra cultura, bene culturale che amiamo diffondere con entusiasmo nel mondo.

Il Primo atto

Il primo atto rappresenta un vicolo napoletano, su cui si affacciano le finestre di tante case dai colori mediterranei e tante porte da cui entrano ed escono bottegai, curiosi, faccendieri, donne. Con una prima chiusura del sipario per pochissimi minuti, sulla parte sinistra, si apre a terra, la stanza di Rosina. Con questa situazione abbiamo l’arrivo del Conte con il suo primo travestimento e poi il finale d’atto con il piccolo drappello di finti militari, con effetto dentro-fuori dalla casa di Bartolo.

Il Secondo atto

Dopo l’intervallo, gli altri travestimenti del Conte si svolgono all’interno della casa di Bartolo, rappresentata da un piccolo palcoscenico, scenario di quelle compagnie teatrali “di giro” dell’Europa antica, montato proprio nella piazzetta del quartiere. La gente del quartiere intanto assiste dalle finestre alla rappresentazione e continua a seguire e a partecipare alla storia di Rosina come se fosse una finzione teatrale. Nella tradizione di tante opere liriche e testi teatrali assistiamo all’effetto “teatro nel teatro”, così come nella mia idea registica.

Un improvviso temporale si abbatterà sul teatrino in piazza, facendo volare le tende, le tele della scena e alcuni oggetti dal palcoscenico, tanto da sgombrare la piazza e favorire l’arrivo di Figaro e del Conte per la scena del tentativo di rapimento di Rosina.